normative e certificazioni
Il filtro perfetto non esiste: esistono filtri migliori di altri in termini di prestazioni che possono essere misurate in base alla capacità di trattenere la polvere, all’efficienza del filtro e alle perdite di carico; grandezze perse in considerazione dalle principali norme per prevedere il reale rendimento di utilizzo dei filtri e paragonarli tra loro. Nella realtà, sono molte le variabili che entrano in gioco in uno studio comparativo. Basta pensare che la maggior parte dei filtri rimane all’interno di un sistema di aerazione per mesi o per anni, ma che, tuttavia, i test per la verifica di un filtro si compiono in minuti o al massimo ore.
Il filtro perfetto non esiste: esistono filtri migliori di altri in termini di prestazioni che possono essere misurate in base alla capacità di trattenere la polvere, all’efficienza del filtro e alle perdite di carico; grandezze perse in considerazione dalle principali norme per prevedere il reale rendimento di utilizzo dei filtri e paragonarli tra loro. Nella realtà, sono molte le variabili che entrano in gioco in uno studio comparativo. Basta pensare che la maggior parte dei filtri rimane all’interno di un sistema di aerazione per mesi o per anni, ma che, tuttavia, i test per la verifica di un filtro si compiono in minuti o al massimo ore.
Normative
EN ISO 16890
Filtri d’aria antipolvere per ventilazione generale. La norma contiene i requisiti che devono essere soddisfatti dai filtri antipolvere e descrive sia i metodi che il banco di prova per misurare le prestazioni di un filtro. Questa normativa europea si applica ai filtri d’aria con un’efficienza iniziale minore del 98% rispetto a particelle di 0.4 micron. I filtri devono essere sottoposti a prova con portata d’aria compresa tra 0.24 m³/s (850 m³/h) e i 1,5 m³/s (5400m³/h). Questa nuova normativa è stata approvata nel marzo 2012 e recepita in Italia nel giugno 2012; essa introduce una grande novità per i filtri fini (F7, F8 e F9) che dovranno rispettare un nuovo parametro: l’efficienza minima (ME).
Un effetto di questa nuova normativa sarà la riclassificazione di quasi tutti i filtri in fibra sintetica di vecchia concezione: la fibra sintetica, infatti, durante la lavorazione, si carica elettrostaticamente, ciò migliora le performance iniziali del prodotto in termini di efficienza. Dopo poco tempo, però, la carica elettrostatica si annulla e di conseguenza l’efficienza diminuisce.
Per ovviare a questo inconveniente i produttori di fibra sintetica stanno mettendo a punto dei setti di nuova concezione che saranno in grado di soddisfare la nuova normativa in termini di efficienza.
La fibra di vetro, a differenza della fibra sintetica, non risente della perdita della carica elettrostatica e mantiene l’efficienza durante tutto il suo ciclo di vita garantendo performance in grado di rispettare i limiti imposti dalle normative per tutta la durata operativa del filtro. A seguito dell’introduzione di questa norma i vecchi filtri “Fini” F5 ed F6 sono ora classificati come “Medium”, quindi M5 ed M6.
Gruppo | Classe | Valore di riferimento | ΔP Finale (Pa) | ||
---|---|---|---|---|---|
ePM1 min | ePM2,5 min | ePM10 | |||
0,3 ≤ x ≤ 1 | 0,3 ≤ x ≤ 2,5 | 0,3 ≤ x ≤ 10 | |||
ISO Coarse | – | – | < 50% | Arrestanza gravimetrica iniziale | 200 |
ISO ePM10 | – | – | ≥ 50% | ePM10 | 300 |
ISO ePM2,5 | – | ≥ 50% | – | ePM2,5 | 300 |
ISO ePM1 | ≥ 50% | – | – | ePM1 | 300 |
EN779:2012 | EN ISO16890 |
---|---|
Portata d’aria compresa tra 0,24 m3/s (850 m3/h) e 1,5 m3/s (5400 m3/h) | Portata d’aria compresa tra 0,25 m3/s (900 m3/h) e 1,5 m3/s (5400 m3/h) |
F9, F8, F7, M6, M5, G4, G3, G2, G1 | ePM1, ePM2,5, ePM10, ISO Coarse sono concentrazioni massive di particelle |
Dp = 0,4 μm | 0,3 μm ≤ Dp ≤ 10 μm |
L’efficienza minima (ME) definisce la classe di filtrazione tra F7-F9 | L’efficienza media (EA) è la media tra le efficienze iniziale (Ei) e scaricata (Ed) |
Ed da campioni di media (F7-F9) su isopropanolo liquido | Ed da filtro completo con vapori di isopropanolo |
Accumulo di polvere viene calcolato fino alla pressione finale di 450 Pa | PM10 < 50% – Δpfinale = 200 Pa PM10 ≥ 50% – Δpfinale = 300 Pa |
Polvere: ASHRAE | Polvere: ISO A2/AC Fine |
UNI EN 1822-1:2019 & EN ISO 29463
La norma si applica ai filtri per l’aria ad alta e altissima efficienza e a bassissima penetrazione (EPA, HEPA e ULPA), utilizzati nel campo della ventilazione e del condizionamento dell’aria, come pure in processi tecnologici quali la tecnologia delle camere bianche o dell’industria farmaceutica. Essa stabilisce un procedimento per la determinazione dell’efficienza sulla base di un metodo di conteggio delle particelle per mezzo di un aerosol liquido (o in alternativa solido) di prova e permette di classificare questi filtri, in modo normalizzato, in funzione della loro efficienza.
La tabella mostra le varie classificazioni di filtri ad alta efficienza secondo UNI EN 1822-1:2019 & EN ISO 29463.
La norma UNI EN 1822-1:2019 & EN ISO 29463 prevede delle metodologie per:
A) valutare l’efficienza del mezzo filtrante. Attraverso l’utilizzo di un contatore particellare si determinano il numero e le dimensioni delle particelle trattenute dal filtro e successivamente, dall’elaborazione di tali dati, si può determinare la dimensione delle particelle per la quale l’efficienza del mezzo è minima. Tale dimensione è nota come MPPS, acronimo inglese per “dimensioni delle particelle più penetranti”.
B) verificare le perdite dell’elemento filtrante. Tale test viene eseguito con una sonda che produce aerosol la quale può essere spostata su tutta la superficie del filtro in modo tale da raccogliere una serie di dati sull’efficienza locale che verranno poi utilizzati per determinare l’efficienza complessiva. In questo modo, è anche possibile determinare il tasso di perdita su un’area specifica del filtro. Il calcolo dell’efficienza complessiva è spesso definito come valore integrale, mentre il tasso di perdita viene definito come valore locale.
C) determinazione dell’efficienza integrale dell’elemento filtrante. In prima istanza viene misurata la perdita di carico del filtro ad una portata volumetrica d’aria corrispondente alla portata nominale e successivamente, mediante un generatore di aerosol, si determina l’efficienza del filtro in corrispondenza delle particelle MPPS. In base al valore di tale efficienza si procede alla classificazione secondo la tabella sopra riportata.
Classe filtro | Valore Integrale | Valore locale | ||
---|---|---|---|---|
Efficienza % | Penetrazione % | Efficienza % | Penetrazione % | |
E10 | ≥ 85 | ≤ 15 | – | – |
E11 | ≥ 95 | ≤ 5 | – | – |
E12 | ≥ 99,5 | ≤ 0,5 | – | – |
H13 | ≥ 99,95 | ≤ 0,05 | ≥ 99,75 | ≤ 0,25 |
H14 | ≥ 99,995 | ≤ 0,005 | ≥ 99,975 | ≤ 0,025 |
U15 | ≥ 99,9995 | ≤ 0,0005 | ≥ 99,9975 | ≤ 0,0025 |
U16 | ≥ 99,99995 | ≤ 0,00005 | ≥ 99,99975 | ≤ 0,00025 |
U17 | ≥ 99,999995 | ≤ 0,000005 | ≥ 99,9999 | ≤ 0,0001 |
ISO 14644-1
Parte 1: Classificazione della pulizia dell’aria
La norma ISO 14644-1 riguarda la classificazione della pulizia dell’aria nelle camere bianche e negli ambienti controllati. La classificazione dell’aria in base a tale norma è compiuta esclusivamente in termini di concentrazione di particelle sospese. Inoltre, per la classificazione secondo questa norma, vengono prese in considerazione particelle di dimensione definite in un range da 0.1 micron fino ai 5 micron.
Numero di classe di purezza dell’aria | Massima concentrazione di particelle per m³ di aria con dimensioni uguali o maggiori rispetto a quelle indicate in tabella | |||||
---|---|---|---|---|---|---|
0.1 um | 0.2 um | 0.3 um | 0.5 um | 1 um | 5 um | |
ISO 1 | 10 | 2 | ||||
ISO 2 | 100 | 24 | 10 | 4 | ||
ISO 3 | 1000 | 237 | 102 | 35 | 8 | |
ISO 4 | 10000 | 2370 | 1020 | 352 | 83 | |
ISO 5 | 100000 | 23700 | 10200 | 3520 | 832 | 29 |
ISO 6 | 1000000 | 237000 | 102000 | 35200 | 8320 | 293 |
ISO 7 | 352000 | 83200 | 2930 | |||
ISO 8 | 3520000 | 832000 | 29300 | |||
ISO 9 | 35200000 | 8320000 | 293000 |
EN 16798-3:2018
UNI 10339
La norma fornisce una classificazione degli impianti, la definizione dei requisiti minimi e i valori delle grandezze di riferimento durante il funzionamento.
Si applica agli impianti aeraulici destinati al benessere delle persone, comunque installati in edifici chiusi, con esclusione: degli impianti per la climatizzazione invernale degli edifici adibiti ad attività industriale o artigianale (per i quali si applica la UNI 8852) degli impianti destinati a scopi diversi, per esempio quelli per la conservazione di prodotti deteriorabili e/o per la realizzazione di condizioni adatte a particolari lavorazioni industriali (impianti di processo) degli impianti di solo riscaldamento invernale e raffrescamento estivo senza immissione di meccanica di aria esterna.
La norma attualmente è in fase di revisione e, per quanto concerne la classificazione della qualità di aria interna ed esterna, sono stati recepiti i concetti della norma EN 13779 e, quindi, sostanzialmente la classificazione è come in tabella.
Categoria | Descrizione |
---|---|
ODA1 | Aria esterna pura che può presentare polveri occasionali (es. pollini) |
ODA2 | Aria esterna con alta concentrazione di sostanze particolate |
ODA3 | Aria esterna con alta concentrazione di inquinanti gassosi |
ODA4 | Aria esterna con alta concentrazione di particelle solide e inquinanti gassosi |
ODA5 | Aria esterna con altissima concentrazione di particelle solide e inquinanti gassosi |
Categoria | Descrizione |
---|---|
IDA 1 | Alta |
IDA 2 | Media |
IDA 3 | Modesta |
IDA 4 | Bassa |
Filtri raccomandati secondo la UNI 10339
A differenza dell’attuale UNI 10339, la sua revisione stabilisce la classe minima di filtrazione non soltanto in base alla destinazione d’uso dell’edificio, ma anche in funzione del livello di qualità voluto per l’aria interna e del livello di qualità dell’aria esterna disponibile.
Inoltre, in presenza di inquinanti specifici noti, nel sistema di abbattimento correlato al circuito della ventilazione supplementare deve essere compreso almeno un filtro caratterizzato da certificata efficacia su tali inquinanti.
La norma UNI 10339 offre delle indicazioni anche per quanto riguarda le tempistiche di cambio del filtro:
“la sostituzione dei filtri meccanici per particolato è basata in genere sul loro intasamento indicato dalle perdite di carico finali. Tuttavia, per ragioni igieniche, prefiltri e filtri vanno periodicamente ispezionati secondo la legislazione vigente e le indicazioni del costruttore e sostituiti, anche se le perdite di carico sono ancora ritenute accettabili, quando si manifestano fenomeni di contaminazione biologica”.
Categoria degli edifici | Livello ODA | Livello di qualità interna | Numero minimo di stadi di filtrazione | ||
---|---|---|---|---|---|
IDA1 | IDA2 | IDA3 | |||
EDIFICI ADIBITI A RESISDENZA E ASSIMILABILI | 1 2 3 |
F6 F7 F8* |
F5 F6 F6* |
G4 F5 F5* |
2-1 2 2* |
STRUTTURE ALBERGHIERE | 1 2 3 |
F7 F8 F8* |
F6 F7 F7* |
F5 F6 F6* |
2 2 2* |
EDIFICI PER UFFICI E ASSIMILABILI | 1 2 3 |
F7 F8 F8* |
F6 F7 F7* |
F5 F6 F6* |
2 2 2* |
OSPEDALI CLINICHE ED ASSIMILABILI | 1 2 3 |
F7 F8 F8* |
F6 F7 F7* |
F5 F6 F6* |
2 2 2* |
CAMERE STERILI E INFETTIVI, MATERNITÀ, ANESTESIA, RADIAZIONI, PREMATURI, SALE OPERATORIE E ASSIMILABILI | 1 2 3 |
H14 H14 H14* |
H13 H13 H13* |
H12 H12 H12* |
3 3 3* |
EDIFICI ASSOCIATIVI E DI CULTO | 1 2 3 |
F7 F8 F8* |
F6 F7 F7* |
F5 F6 F6* |
2 2 2* |
AMBIENTI PER ATTIVITÀ RICREATIVE | 1 2 3 |
F7 F8 F8* |
F6 F7 F7* |
F5 F6 F6* |
2 2 2* |
EDIFICI COMMERCIALI ED ASSIMILABILI | 1 2 3 |
F7 F8 F8* |
F6 F7 F7* |
F5 F6 F6* |
2 2 2* |
EDIFICI SPORTIVI ED ASSIMILABILI | 1 2 3 |
F7 F8 F8* |
F6 F7 F7* |
F5 F6 F6* |
2 2 2* |
EDIFICI PER ATTIVITÀ SCOLASTICHE | 1 2 3 |
F7 F8 F8* |
F6 F7 F7* |
F5 F6 F6* |
2 2 2* |
*Aggiungere filtro per contaminati gassosi |
UNI 11425
Progettazione, installazione, messa in marcia, qualifica, gestione e manutenzione
La norma fornisce le indicazioni per la progettazione, l’installazione, la messa in marcia, il controllo delle prestazioni, l’accettazione, la gestione degli impianti e dei componenti che concorrono al controllo della contaminazione ambientale e al mantenimento di prefissate condizioni termo igrometriche nei reparti specificatamente destinati allo svolgimento di attività chirurgica, detti blocchi operatori.
La norma si applica alle nuove realizzazioni e alle ristrutturazioni edilizie e/o impiantistiche dei blocchi operatori e fornisce i requisiti minimi per verificare le condizioni d’uso di quelli esistenti.
Di seguito riportiamo i valori raccomandati dalla UNI 11425 dei parametri ambientali e di alcune grandezze ad essi correlati. Per il raggiungimento della classe di purezza dell’aria desiderata nei vari ambienti, la norma indica anche il grado minimo di efficienza dei filtri d’aria:
Ambienti | Temperatura [°C] | U.R. [%] | Sovrapressione rispetto all’esterno [Pa] | Aria esterna [vol/h] | Aria di ricircolo [-] | Classi di pulizia secondo UNI EN ISO 14644-1 | Livello filtrazione finale | Livello di pressione sonora [dBA] | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Inverno | Estate | Inverno | Estate | |||||||
Sale Operatorie a elevatissima qualità dell’aria | ≥22 | ≤24 | ≥40 | ≤60 | 15 (1) | 15 | SI (2) | ISO5 | H14 | 45 (3) |
Sale operatorie a elevata qualità dell’aria | 15 (1) | 15 | SI (2) | ISO7 | H14 | 45 (3) | ||||
Sale operatorie a qualità dell’aria standard | 15 (1) | 15 | – (4) | ISO8 | H14 | 45 (3) | ||||
Depositi sterili | ≥22 | ≤26 | ≥40 | ≤60 | 15 | ≥2 (5) | – (4) | – | H14 | 45 |
Preparazione operandi | 10 | ≥2 (5) | – (4) | – | ≥H12 | – | ||||
Preparazione personale | 10 | ≥2 (5) | – (4) | – | ≥H12 | – | ||||
Risveglio operandi | 10 | ≥2 (5) | – (4) | – | ≥H12 | – | ||||
Corridoio pulito/ sterile | 10 | ≥2 (5) | – (4) | – | ≥H12 | – | ||||
Spazi filtro operandi | 5 | ≥2 (5) | – (4) | – | ≥F9 | – | ||||
Spazio filtro personale | 5 | ≥2 (5) | – (4) | – | ≥F9 | – | ||||
Substerilizzazione | 10 | ≥2 (5) | – (4) | – | ≥H12 | – | ||||
Depositi puliti | ≥18 | ≤26 | ≥40 | ≤60 | 10 | ≥2 (5) | – (4) | – | ≥H12 | – |
Depositi sporchi | 5 | ≥2 (5) | NO | – | ≥HF9 | – | ||||
(1) Le sale operatorie ad uso di pazienti infetti, sono in depressione rispetto ai locali limitrofi (2) Si faccia riferimento agli esempi in appendice D (3) Nel caso di ristrutturazioni in cui sia necessario realizzare sale operatorie in classe IOS5 utilizzando sistemi di ricircolo in ambiente, si può al massimo raggiungere i 48 dB(A9; tale scelta deve essere motivata nei documenti di progetto (4) Secondo la necessità di pulizia dell’aria nonché dal controllo (5) Valore minimo da assumere in assenza di altri valori che stabiliti in funzione delle esigenze specifiche di affollamento, delle sorgenti di contaminanti e basata sull’analisi del rischio Valori imposti dalla legislazione vigente (Decreto del presidente della repubblica del 14/1/1997) |
Certificazioni
EUROVENT CERTIFIED PERFORMANCE
L’ente certificatore
L’”Eurovent Certified Performance” viene rilasciato da “Eurovent Certita Certification” (ECC), un organismo indipendente che soddisfa i più alti livelli di indipendenza, affidabilità, integrità ed è accreditato EN ISO/IEC 17065:2012. Oltre a quello sulla filtrazione dell’aria offre molti altri programmi. Nata nel 2013 dalla fusione tra Eurovent Certification Company e Certita, affonda le sue radici in Eurovent, (l’associazione europea dell’industria per il clima interno – HVAC –, il raffreddamento di processo e le tecnologie a catena di freddo alimentare), che muove i suoi primi passi negli anni cinquanta, quando il mercato del riscaldamento e dei sistemi di refrigerazione ha iniziato a crescere. Ad oggi il marchio della sua certificazione è riconosciuto a livello mondiale.
L’ente certificatore
Esegue test secondo leggi internazionalmente riconosciute.
Per analizzare i dispositivi filtranti, ECC si rifà alla “ISO 16890:2016 e alla EN 15805:2010, due norme di riferimento per il settore HVAC. La prima definisce la dimensione del telaio, mentre la seconda determina la classificazione, gli apparati di misura (test RIG), l’arrestanza gravimetrica e la sua misurazione. Nell’ultima parte indica la procedura e la strumentazione per determinare l’efficienza scaricata.
Attesta le informazioni dichiarate
Una volta assicurata l’idoneità, modello e prestazioni vengono pubblicati sul sito eurovent-certification.com e sono consultabili da chiunque. Le informazioni sono facilmente reperibili. Per esempio, se desideri sapere quali filtri GeneralFilter sono stati approvati, ti basta cliccare sul menù la voce “prodotti certificati”, selezionare “Access by participant”, scorrere la lista, cliccare su General Filter e poi su FIL / AIR FILTER (Air Filters class M5-F9).
Dal momento in cui i dati vengono resi noti sul sito, il fabbricante è obbligato a mantenere quanto dichiarato e Eurovent Certita Certification può effettuare dei controlli a campione.
Verifica che i dati pubblicati vengano sempre rispettati
Un sistema di segnalazioni anonime permette di individuare i dispositivi di filtrazione che non rispettano più lo standard. Una volta ricevuto l’avviso, ECC preleva dal mercato dei campioni e li ritesta per verificare che le performance corrispondano ancora a quelle garantite. Nel caso in cui ci siano delle anomalie, l’azienda produttrice viene sanzionata.
A quali parametri fa riferimento?
Ai fini della certificazione vengono presi in esame diversi fattori tecnici quali la portata nominale, la forma, la profondità, il tipo di media filtrante e il numero di tasche o di “V”.
Le performance valutate invece sono: la classe di filtrazione, la perdita di carico iniziale e l’efficienza media. Se l’elemento deve essere certificato energeticamente, anche il consumo e la classe energetica saranno oggetto di test.
I risultati ottenuti sono quelli che vengono pubblicati sul sito e per i quali ECC garantisce.
Come puoi riconoscere un prodotto certificato?
Sai che un filtro è davvero approvato da Eurovent Certita Certification, quando è presente il logo “Eurovent Certified Performance”.
A volte lo puoi trovare anche nella versione rappresentata qui sotto, che indica che anche la classe energetica è stata testata.
Un logo che è sinonimo di fiducia
Esaminando i filtri secondo standard internazionali, assicurando le prestazioni certificate e controllando il loro rispetto da parte dei produttori, ECC ti offre una solida garanzia. Per questo numerose aziende del settore, tra cui noi di General Filter, certificano Eurovent Certified Performance i loro dispositivi filtranti.
UNI EN ISO 9001:2015 N° di certificato: CERT-05145-99-AQ-VEN-SINCERT
L’esigenza di offrire una migliore garanzia di qualità alla propria clientela, ha portato General Filter Italia ad ampliare la propria gamma di prodotti controllando sempre più qualitativamente il processo di fabbricazione e ponendo particolare attenzione ai fornitori, ricercando esclusivamente le realtà con maggiore expertise nel settore di loro competenza. In quest’ottica, l’azienda dal 1999 è certificata secondo la normativa ISO 9001.
ISO 14001:2015 N° di certificato: CERT-05145-99-AQ-VEN-SINCERT
L’adozione del sistema di gestione ambientale è la naturale prosecuzione dell’impegno che General Filter Italia adotta da sempre nei confronti dell’ambiente, rendendolo parte integrante della mission aziendale.
Ci adoperiamo per ricercare materie prime a minor impatto ambientale che diano le più elevate prestazioni e riducano il Life Cycle Cost del prodotto finito.
Organizziamo la produzione con interventi di manutenzione programmati in modo da efficientare al massimo il processo riducendo gli scarti di materia prima e conseguentemente i rifiuti.
Ogni piccolo passo a favore dell’ambiente è un grande passo verso un futuro migliore.
Questo è il primo passo di General Filter.
Contattaci
subito
Leggiamo a stretto giro ogni messaggio.
In caso di urgenze o per richiedere una consulenza tecnica scritta, siamo a completa disposizione: ti basta compilare il form qui a fianco.
Contattaci
subito
Leggiamo a stretto giro ogni messaggio.
In caso di urgenze o per richiedere una consulenza tecnica scritta, siamo a completa disposizione: ti basta compilare il form qui a fianco.