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CORONAVIRUS

Nelle ultime settimane leggiamo numerose notizie sul Coronavirus, è sulle prime pagine di tutti i quotidiani e i media non parlano d’altro. Di cosa si tratta esattamente? I coronavirus sono una famiglia di virus comuni, chiamati così per le punte sulla loro superficie che formano una specie di corona. Possono causare malattie che vanno dal comune raffreddore a sindromi respiratorie più gravi come la Mers (sindrome respiratoria mediorientale) e la Sars (sindrome respiratoria acuta grave). Le vittime sono già state tantissime: si registrano 2.626 morti (più di 2.500 in Cina), i contagiati risultano 79.524 (di cui 77.150 in Cina), 25.160 sono invece i guariti. Le cifre sono quelle del sito di monitoraggio del Center for Systems Science and Engineering della Johns Hopkins University. In Italia sono 219 i casi confermati. Nel dettaglio si contano 167 in Lombardia, 27 in Veneto, 18 in Emilia Romagna, 4 in Piemonte e 3 nel Lazio. Cinque sono le vittime, uno risulta guarito. (Dati aggiornati al 25/02/2020)

Le misure di prevenzione devono essere adottate in maniera scrupolosa, soprattutto negli ambienti quali, ad esempio, strutture sanitarie e ospedali. I requisiti della qualità dell’aria sono cruciali sia in termini di igiene e prevenzione che di controllo di infezioni aerotrasportate.

La qualità dell’aria interna (IAQ) è un capitolo dello studio delle condizioni ambientali molto significativo in sanità. Gli organismi presenti nell’aria, comuni in un ambiente sanitario, possono determinare una seria minaccia per il paziente che, ad esempio, può essere immunocompromesso o immunodepresso. Un paziente affetto da un’infezione dell’apparato respiratorio può diffondere nell’aria molti microbi pericolosi per altri pazienti, per il personale sanitario, per i parenti e amici dei pazienti.
É facile capire quali possano essere i passi da compiere per monitorare e mantenere, dunque per garantire una sicura qualità dell’aria interna, che sia appropriata per un ambiente di cura e assistenza e che sia ben adattata ai suoi diversi setting, che sia confortevole ma che sia anche in grado di contribuire alla prevenzione delle infezioni nosocomiali.
I responsabili delle strutture sanitarie, in stretto contatto con i medici e gli infermieri operanti nei differenti contesti dell’ospedale o di altre strutture sanitarie, gli imprenditori coinvolti e il personale della manutenzione dovrebbero agire in 4 aree per poter arrivare a costruire una vera e propria buona pratica:

• organizzare i controlli amministrativi, rappresentati da tutte quelle linee di condotta e procedure condivise e formalizzate, atte a identificare e controllare il rischio;
• capire la funzione delle facilitiy prese in esame per disegnare e progettare sulle sue specifiche richieste. Per esempio, gli ospedali devono garantire nelle loro strutture il controllo dei contaminanti per proteggere i pazienti, ma non tutti i pazienti sono uguali, come non tutte le strutture operanti nell’ospedale sono uguali. Le facility che ospitano i pazienti immuno-compromessi e/o immuno-depressi, quelle che ospitano i pazienti con gravi infezioni, che possono essere diffuse attraverso l’aria (polmoniti gravi di comunità, nosocomiali, tubercolosi, etc.), le facility che ospitano pazienti critici (Dipartimento di Emergenza-urgenza, Terapie intensive e sub-intensive, Sale operatorie e Sale parto);
• monitorare in modo sistematico e documentare su supporto informatico la qualità dell’aria e la performance del sistema HVAC (Heating, Ventilation, Air Conditioning) per guidare su uno specifico cruscotto l’operatività stessa del sistema e la sua manutenzione;
• sviluppare piani speciali o di emergenza per guidare la risposta, in occasione di progetti di costruzione ex novo o rinnovamento, o nell’occasione di una vera e propria emergenza come perdite, fuoriuscite, allagamenti.

La Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organizations (JCAHO) ha ben definito e sottolineato alcuni standard di base da rispettare negli ambienti destinati a cura e assistenza.
• Gli ospedali devono responsabilmente valutare e controllare i rischi, includendo quelli correlati all’HVAC e ad altri impianti di servizio
• Gli ospedali devono responsabilmente e regolarmente ispezionare, testare, mantenere questi sistemi con specifici team multidisciplinari e multiprofessionali, e devono rendere pubblici i dati emersi da tali attività di controllo del rischio.
• Gli ospedali devono progettare, installare e definire la manutenzione di tutti gli impianti e definire con chiarezza chi, quando e come deve controllare e documentare le attività di manutenzione e rilevazione dei contaminanti chimici e biologici.
• Gli ospedali sono tenuti ad attentamente valutare i rischi che l’attività degli impianti nel contesto ospedaliero fa emergere ad esempio riguardo la qualità dell’aria o dell’acqua e per il controllo delle infezioni nosocomiali.
• Gli ospedali sono anche tenuti a mantenere la qualità dell’aria in tutte le strutture di sostegno all’ospedale stesso e non solo nei setting di cura ed assistenza.

Per questo noi di General Filter copriamo qualsiasi esigenza di filtrazione nei vari reparti ospedalieri e nelle sale operatorie, nel rispetto delle normative nazionali e internazionali offrendo soluzioni per soddisfare i bisogni specifici dei vari reparti e delle strutture ospedaliere e cliniche private che si affidano alla nostra esperienza di oltre 50 anni nel settore.
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